Codice Tributo 3944: Cos’è e a Cosa si Riferisce nella Tari
L’istituzione del Codice Tributo 3944 risale alla risoluzione n. 45/E/2014 dell’Agenzia delle Entrate, dopo che l’attuale Tari è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla Legge di Stabilità in sostituzione dell’ex Tares e Tarsu.
Cos’è, a cosa si riferisce nella Tari questo codice tributo? E’ un numero di codice che il contribuente deve usare per il pagamento tariffa tramite modello F24 semplificato e non (es. pdf, editabile) per il calcolo Tari e per il versamento in 2 rate (acconto e saldo) della relativa Tassa sui Rifiuti (il significato di Tari corrisponde all’acronimo di Tassa Rifiuti) dovuta per i servizi di raccolta, trasporto, recupero e per smaltimento dei rifiuti urbani o assimilati.
La Tari non deve necessariamente essere sostenuta dal proprietario dell’immobile (prima o seconda casa che sia od altri tipi di immobili) ma da chi lo usa, cioè dall’inquilino: resta obbligatoria per chiunque utilizzi un immobile a qualsiasi titolo.
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Più in generale, è tenuto a pagarla chiunque (privato od ente pubblico) sia in possesso o detenga locali o aree scoperte che producono rifiuti urbani (anche multiproprietà e centri commerciali). In caso di detenzione dell’immobile temporanea che non supera i 6 mesi, sarà il proprietario a dover pagare la tassa.
Ogni Comune, previa delibera, può decidere eventuali riduzioni Tari per single, famiglie numerose ed a basso reddito, mentre è prevista l’esenzione Tari 2016 solo per le parti comuni di un edificio purché non utilizzate in via esclusiva (es. aree destinate al parcheggio auto).
L’aliquota, associata ai metri quadrati dell’immobile, varia in base al Comune di appartenenza ed allo stato delle finanze locali.
Legare l’aliquota ai metri quadrati della casa è tuttora motivo di discussioni: un immobile di 120 mq abitato da una persona non produce gli stessi rifiuti di un immobile di 120 mq abitato da 5 persone.
Codice Tributo 3944: Come si calcola la Tari
Il calcolo Tari in riferimento ad unità immobiliari e non, viene effettuato in base alla superficie calpestabile.
Risulta composta di:
- Una quota fissa da calcolare moltiplicando i metri quadrati dell’immobile per la tariffa corrispondente al numero di occupanti. Se l’intestatario dell’utenza risiede nell’immobile, i mq ed il numero dei componenti si reperiscono negli archivi anagrafici del Comune; se, invece, non è residente, il numero degli occupanti in rapporto diretto alla superficie dei locali è presunto in base ai seguenti regolamenti:
da mq 0 a mq 45: 1 componente convenzionale
da mq 46 a mq 60: 2 componenti convenzionali
da mq 61 a mq 75: 3 componenti convenzionali
da mq 76 e oltre: 4 componenti convenzionali.
- Una quota variabile calcolata in base alla quantità di rifiuto residuo attribuito e ad una quantità minima obbligatoria determinata da ogni Comune in base alla delibera Tari comunale.
Quando e come si paga la Tari
La Tari, da pagare utilizzando il Codice Tributo 3944 tramite modello F24 semplificato, si paga in due rate (o in un’unica soluzione) le cui scadenze variano da Comune a Comune. Ad esempio, a Roma la Tari si paga sempre in 2 rate con scadenza 30 aprile e 30 novembre, mentre a Milano si versa in 2 rate con scadenza 31 luglio e 31 ottobre oppure in un’unica soluzione entro il 30 settembre.
In alternativa al modello F24 e quindi all’utilizzo del cod 3944, i contribuenti potranno utilizzare il bollettino ricevuto dal Comune.
La Tari si può compensare? Non tutti sanno che, in effetti, si può compensare con un credito ordinario.
Per i casi di compensazione, dall’1 ottobre 2014 i versamenti tramite modello F24 possono essere eseguiti in modalità telematica, se il saldo finale risulta negativo oppure positivo (in tal caso, si può ricorrere ai servizi dell’Agenzia delle Entrate o dagli intermediari convenzionati ad essa) e quando il saldo finale risulta superiore a 1.000 euro.
Si può compensare con un credito erariale (Irpef o IVA), seppure la Tari rappresenti un tributo locale, se richiesto dal contribuente non propenso a pagare in contanti, come nel caso in cui abbia riportato un credito tramite Modello Unico. In questo caso, dovrà compilare il modello F24 riportando il codice 3944 e indicando la cifra a credito da compensare, oltre a quella relativa al debito Tari. Se dalla differenza risulterà un debito netto dovrà pagare, in caso contrario beneficerà di un nuovo credito netto.
Ravvedimento operoso Tari per interessi e sanzioni: codici tributo 3945 e 3946
In riferimento alla Tari, sappiamo che il codice tributo 3944 riguarda esclusivamente il pagamento ordinario delle 2 rate di acconto e saldo (oppure il versamento in un’unica soluzione).
In altri casi, come il ravvedimento operoso per i pagamenti in ritardo, i codici da utilizzare sono altri: il codice tributo 3945 per il versamento degli interessi ed il codice tributo 3946 per il pagamento delle sanzioni attraverso il modello F24.
I contribuenti residenti in un Comune che ha adottato una Tariffa diversa dalla Tari devono utilizzare il codice tributo 3950 e, in caso di ravvedimento operoso, dovranno usare il codice 3951 per versare gli interessi ed il codice 3952 per pagare le sanzioni.
Specifichiamo che si può usufruire del ravvedimento operoso e relativi vantaggi prima che il ritardo nel pagamento non sia stato accertato e contestato: per il 2016, il tasso d’interesse sulle imposte da pagare è stato fissato allo 0,2% annuo.
Inoltre, seppure le sanzioni previste siano ridotte, sono direttamente proporzionali ai giorni di ritardo totalizzati.
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Conclusioni
Abbiamo analizzato cos’è ed a cosa si riferisce il Codice Tributo 3944 spiegando come avviene il calcolo Tari (ex Tares) e le modalità di versamento tramite modello F24 della Tassa sui Rifiuti indicando lo specifico codice.
La Tari dovuta per lo smaltimento dei rifiuti si può compensare per i pagamenti in ritardo attraverso il meccanismo del ravvedimento operoso per interessi e sanzioni di cui si può beneficiare soltanto prima che il ritardo nel versamento sia stato accertato e contestato. Un’agevolazione, questa, che non si può ‘rifiutare’.
Ciò che resta tuttora discutibile è legare l’aliquota ai mq dell’immobile, indipendentemente dai componenti che lo occupano, perché non si valuta, in tal modo, il fatto che più componenti producono più rifiuti.
ma cos’è CAROSELLO
onestamente pensavo che i rifiuti urbani fossero prodotti dalle persone e non dai locali e le aree scoperte: la fantasia di questa classe politica non ha limiti o ritegno pur di spillarci soldi