Ultime Notizie sulle Pensioni: Novità sulle Nuove Riforme
Le ultime notizie sulle pensioni si tingono di protesta popolare da parte di giovani ed anziani, dopo la protesta del 2 aprile scorso per contestare la Riforma Pensioni 2016. Ora attendiamo tutti quanti di conoscere le novità che ha in serbo il governo Renzi in tema di riforme sulla pensione di reversibilità, pensioni precoci ed anticipate, pensione per anzianità, quota 41, quota 100 e INPS.
Una lunga lista, lunga e sempre più fitta di dibattiti e ultimatum.
Quali misure adotterà Renzi in tema di pensioni?
Mentre si tenta di pronosticare una risposta, i sindacati pressano chiedendo una soluzione rapida e ragionevole al doppio scopo di assicurare agli anziani una pensione dignitosa e di fare largo ai giovani nel logico sistema di ricambio dei posti di lavoro.
In cerca di questa soluzione, il Governo sta vagliando la proposta unitaria dei tre principali sindacati (CGIL, CISL e UIL), che hanno fortemente sostenuto, attraverso una manifestazione nazionale, che hanno mobilitato l’Italia intera.
I sindacati sono scesi in piazza, come i soliti portavoce di una protesta nazionale, ed è questa la novità più importante, tra le ultime notizie sulle pensioni.
Il piano unitario di CGIL, CISL e UIL
In tutta Italia, si richiede una modifica della riforma: Susanna Camusso a Venezia, Annamaria Furlan a Roma, Carmelo Barbagallo a Napoli. Da queste piazze è partito l’eco di mobilitazione generale che ha raggiunto moltissime piazze della nostro Bel Paese.
I due principali punti su cui verte la proposta dei sindacati sono: l’uscita all’età di 62 anni per quel che concerne la pensione anticipata (senza ricalcolo dell’assegno e con limiti sulle penalizzazioni) e la quota 41 per i lavoratori precoci (senza prevedere alcuna penalizzazione).
Le ultime novità sulle pensioni si concentrano tutte su un unico punto: la modifica dell’attuale legge Fornero e di tutte le conseguenze scaturite da questa legge.
La questione degli anziani che hanno diritto ad una pensione anticipata dignitosa coinvolge gli stessi giovani lavoratori e il loro stato attuale: quando toccherà a loro andare in pensione, in che situazione si troveranno? Considerando il lavoro discontinuo ed i contratti a tempo determinato che offre, oggi, il mercato del lavoro? La loro situazione si presenta anche peggio e molto più penalizzata degli anziani, in fatto di pensioni future.
L’altro punto (che non è una novità) su cui discutere è la questione del lavoro svolto dagli esodati, a difesa del quale serve un’ottava salvaguardia.
E’ necessaria ed urgente anche una revisione della Riforma Pensioni 2016 riguardo ai lavori usuranti, al pari del superamento della ricongiunzione onerosa dei contributi attraverso un procedimento semplice e gratuito.
Lavoratori precoci, esodati ed opzione donna contro la Legge Fornero
Tutto ciò che i lavoratori, i pensionati, le donne ed i sindacati chiedono è un intervento di apertura e flessibilità in contrapposizione alle regole di quiescenza contemplate dalla Riforma Fornero.
Il 2 aprile, CGIL, CISL e UIL hanno chiesto al Governo una convocazione per dibattere sui necessari interventi e modifiche dell’attuale legislazione, che proprio a nessuno va a genio.
Le ultime notizie sulle pensioni, che riguardano tutti (anche i futuri anziani, quindi i giovani) sono chiare: i sindacati chiedono il ritorno della flessibilità con un meccanismo a quote che dia il via alle tutele dell’INPS a partire dall’età minima pensionabile di 62 anni.
I sindacati sostengono anche i lavoratori precoci ed il loro diritto a congedarsi dal lavoro al raggiungimento dei 41 anni di versamento contributivo, senza penalizzazioni legate all’età raggiunta.
CGIL, CISL e UIL non si dichiarano d’accordo con le eventuali penalizzazioni sull’assegno erogato, non accettano il ricalcolo contributivo che rischia, in futuro, di dare come risultato un assegno troppo basso a chi si trova in una situazione lavorativa particolarmente difficile.
Per questi casi e per le situazioni più critiche (lavoro precario o discontinuo), la richiesta dei sindacati è di considerare adeguamenti ai trattamenti.
Sono anche altri i punti da considerare per la realtà delle pensioni: occorre ripensare la gestione separata e pensare a nuove forme d’integrazione dei trattamenti previdenziali futuri.
Non è trascurabile, tra le tante ultime notizie sulle pensioni che si moltiplicano in questi giorni, il campanello d’allarme per il rischio povertà delle donne contribuenti.
Perché organizzare una mobilitazione generale a difesa dei lavoratori, degli anziani e delle loro pensioni?
Ricordiamo che, il 4 aprile, si è riunito il direttorio del Partito Democratico per il match tra ala maggioritaria e riformista massimalista intenzionata ad intervenire pesantemente anche sulle pensioni.
Parallelamente, Palazzo Chigi si è impegnato nella stesura del Def, da ultimare e consegnare alle Camere tra una decina di giorni: sarà questo il primo step che porterà a redigere la manovra di fine anno, fondamentale anche per le novità sulle pensioni.
La petizione a sostegno della quota 100 e della quota 41
Ciò che si avverte forte e chiaro dalle ultime notizie sulle pensioni è che i lavoratori precoci si dimostrano i più agguerriti, intenzionati a pressare il governo Renzi per ottenere la quota 41.
Ad agitare ancor di più le acque sulle pensioni arriva una petizione appena lanciata online dal gruppo Facebook più attivo, “Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti”, promossa dal Comitato lavoratori precoci dell’Emilia Romagna attraverso il portale change.org a sostegno della quota 100 e 41: il titolo della petizione è “Riformiamo la Legge Fornero, sosteniamo il Ddl 857 Damiano Baretta”.
Il mese di giugno 2016 è il termine ultimo per risolvere la questione, una volta per tutte, per i lavoratori che hanno necessità di accedere alla quiescenza prima possibile: questo vale non soltanto per i precoci, ma anche per gli esodati e per opzione donna.
La soluzione migliore, secondo quanto riporta la petizione, sarebbe approvare il Ddl 857 comprensivo della quota 41 di Damiano Baretta.
Le richieste sono le stesse dei sindacati, che sono state discusse in molte piazze italiane con il Governo il 2 aprile.
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In Conclusione la parola d’ordine è la stessa: riformare la Legge Fornero.
La petizione è indirizzata a Matteo Renzi che, entro giugno 2016, dovrà ascoltare le richieste dei lavoratori precoci e discutere il Ddl 857, che risulta sospeso dal 2013.