Quanto Costa un Kwh (Kilowattora)? le Tariffe più Convenienti
Per misurare l’energia elettrica si usa un’unità di base detta kilowattora, generalmente abbreviata con la sigla kwh. Essa serve a tener conto dei consumi e della relativa spesa per la fornitura elettrica, in quanto determina l’energia utilizzata da un apparecchio da 1 KW in un’ora. Ma quanto costa un kwh? Come stabilire il prezzo della corrente, scegliere una tariffa conveniente e risparmiare sulla bolletta?
Districarsi tra le numerose offerte delle società che forniscono energia elettrica, al giorno d’oggi, è tutt’altro che facile: il rischio di sottoscrivere contratti con tariffe costose o che non rispecchiano le nostre esigenze, purtroppo, è molto alto, e talvolta è possibile incappare in vere e proprie truffe.
In tal senso, è altamente consigliato documentarsi e informarsi, prima di scegliere il proprio fornitore, e questo vale sia per i privati e le famiglie, che per le società di qualsiasi dimensione. Ecco le principali informazioni sul prezzo della corrente (kilowattora).
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Servizio di maggior tutela o mercato libero?
Innanzitutto, per stabilire quanto costa un kwh, bisogna distinguere tra le società che operano all’interno degli accordi per il servizio di maggior tutela (ad esempio l’Enel) e quelle che appartengono al libero mercato.
Le prime, infatti, si attengono al prezzo stabilito dall’Autorità per l’Energia il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), che definisce le tariffe ogni tre mesi: nel trimestre appena conclusosi, il costo della corrente era di 0,05567 euro/kWh, per l’offerta luce monoraria.
La tariffa bioraria, vale a dire quella suddivisa in orario diurno e orario notturno/festivi, invece, era di 0,06111 euro/kWh per la prima fascia e di 0,05298 euro/kWh per la seconda. Questa differenziazione è particolarmente utile per chi vuole tenere sotto controllo i consumi o per chi, magari a causa degli impegni lavorativi, utilizza la corrente elettrica soltanto in alcuni momenti della giornata: risparmiare sulla bolletta, in questo caso, diventa possibile.
Per quanto riguarda, invece, il mercato libero (e quindi aziende come Edison, Acea Energia ecc.), le cose stanno diversamente: determinare quanto costa un kwh è più complicato, in quanto le tariffe dipendono soltanto dalle scelte dei fornitori, che spesso offrono anche dei servizi aggiuntivi.
In genere, comunque, il prezzo della corrente nel libero mercato è più basso del 10%, anche se mancano alcune garanzie presenti nei contratti con le società del primo tipo: le tariffe, difatti, vengono bloccate soltanto per 12 mesi. Trascorso questo periodo, l’azienda può aumentare indiscriminatamente i costi: è bene, dunque, leggere con attenzione il contratto, prima di sottoscrivere qualsiasi accordo, per evitare di leggere cifre astronomiche sulla bolletta!
Tuttavia, la liberalizzazione promossa nel 2007, ha permesso a molti consumatori di abbattere i costi dei consumi: per questo motivo, sempre più famiglie o aziende hanno scelto di passare al libero mercato, nella speranza di spendere meno per l’energia elettrica. Il regime a maggior tutela, per di più, potrebbe essere presto abolito.
Per residenti e non residenti
Un altro fattore che influisce sul prezzo della luce è l’essere o meno residenti nell’abitazione in questione. Questo vale per le forniture ad uso domestico e con una potenza pari a 3 kwh: in questo caso, il costo va da 0,18 a 0,24 euro, a seconda dei consumi.
Al contrario, per gli abbonamenti che prevedono una potenza maggiore, vale a dire quelli a 4,5 kwh o 6 kwh, non vi è alcuna differenza tra residenti e non, e l’unico fattore riguarda il consumo; il prezzo, comunque, va da 0,36 a 0,28 per la prima tipologia e da 0,39 a 0,29 per la seconda.
La tariffa agevolata, con un costo del kilowattora inferiore a quello degli altri paesi europei, dunque, è valida soltanto per gli utenti residenti con un contatore di potenza di 3 kwh.
Privati o aziende
Un’ulteriore fattore da prendere in considerazione per calcolare quanto costa un kwh, è il tipo di fornitura richiesta: per un uso domestico, infatti, valgono le indicazioni offerte qui sopra, ma le condizioni cambiano nel caso di contratti per uso industriale o aziendale.
Il prezzo della corrente per i clienti business, infatti, è spesso legato a particolari accordi tra l’impresa e l’azienda che fornisce l’energia elettrica, soprattutto se si tratta di grosse società, con più filiali dislocate in varie città. In questo caso, la ditta fornitrice può offrire anche dei servizi aggiuntivi che, naturalmente, finiscono per far lievitare i costi della bolletta.
Nel caso di piccole o medie imprese, invece, il prezzo di un kilowattora si aggira intorno a 0,06 euro (Sorgenia, Enel, Eni, Acea), per una spesa mensile che ammonta generalmente a 120-180 euro, per una potenza di 6 kwh.
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Infine, ecco qualche suggerimento per evitare brutte sorprese sulla bolletta:
1. Occhio al contratto
Prima di firmare qualsiasi accordo, leggete bene quel che c’è scritto sul contratto, comprese le clausole scritte in piccolo. Purtroppo, non tutti i fornitori sono chiari ed onesti, e dietro un’offerta conveniente potrebbero nascondersi delle insidie, come aumenti repentini di prezzo dopo un certo periodo di ‘promozione’.
2. Confronta le offerte
A volte, è facile cedere alle trappole di un venditore abile e scaltro, finendo per sottoscrivere un contratto che non risponde alle proprie esigenze. Confrontare le offerte, informandosi direttamente con le varie società che forniscono energia elettrica, è l’unico modo per essere certi di risparmiare sulla bolletta della luce!
3. Attenzione ai servizi aggiuntivi
Spesso le aziende offrono dei servizi aggiuntivi, apparentemente gratuiti o a basso costo, che invece finiscono per gravare enormemente sulla spesa annua o mensile. Se non sapete orientarvi, meglio scegliere una tariffa base: in questo modo eviterete spiacevoli sorprese.
4. Occhio agli sprechi
In ultimo, per risparmiare sulla bolletta, è importante ridurre gli sprechi. Come? Avendo cura di spegnere tutte le luci, di non lasciare in stand-by gli elettrodomestici, di non dimenticare cellulari o altri apparecchi elettronici sotto carica. Occhio, dunque, a ciò che resta acceso durante i periodi di vacanza o quando siete fuori casa: è abbastanza risaputo, ormai, che i dispositivi collegati alla rete elettrica incidono parecchio sulle spese: oltre a far bene alle proprie tasche, questi piccoli accorgimenti aiutano a salvaguardare l’ambiente.